martedì 10 novembre 2009

Testamento biologico a Torino,ormai è realtà

Dopo Pisa,Firenze,Genova,Vicenza e il X municipio di Roma,la possibilità è realtà anche a Torino,non è una volontà simbolica,ma i familiari potranno avvalersi della volontà del proprio caro tramite un giudice.




Il Comune metterà a disposizione dei torinesi un servizio per registrare i testamenti biologici. La mozione, prima firmataria Monica Cerutti, capogruppo di Sinistra Democratica, è stata approvata dalla maggioranza della Sala Rossa, seppur a ranghi ridotti e con qualche malumore nel fronte cattolico, con 24 voti favorevoli, 12 contrari e 2 astenuti. Ora la giunta Chiamparino e l´assessore all´Anagrafe, Michele Dell´Utri, dovranno mettere a punto il sistema che permetterà a qualsiasi persona di consegnare le proprie volontà riguardo il trattamento sanitario di fine vita.

Torino non è la prima esperienza in Italia: Pisa, Firenze, Vicenza, Genova ed enti come il X Municipio di Roma, hanno già approvato l´istituzione del registro del testamento biologico. La mozione, appoggiata dalla maggioranza, con qualche defezione nell´area ex popolare del Pd e nei Moderati, e da Rifondazione, era stata presentata a marzo, pochi giorni dopo la morte di Eluana Englaro. Si tratta di un documento complementare alla delibera di iniziativa popolare presentata da Silvio Viale, Igor Boni e Diego Castagno con oltre 2 mila e 700 firme. Atto che prosegue il suo iter amministrativo. «Con l´istituzione del registro affermiamo un principio che è quello della laicità, finalizzata a separare le convinzioni religiose dai doveri di uno stato laico», sostiene la prima firmataria Cerutti.

Torino allestirà un ufficio dove i cittadini depositeranno il proprio testamento biologico, autenticato dall'ufficiale di stato civile. "Ci stiamo lavorando - annuncia l´assessore all'Anagrafe, Michele Dell'Utri - e non ci sono controindicazioni. L´operazione non sarà a costo zero perché dovremo istruire degli impiegati, ma è un servizio che possiamo gestire senza ricorrere a nuove assunzioni. Pisa e Roma hanno fatto da apripista: prenderemo spunto da queste città, ma piuttosto che l´ufficio relazioni con il pubblico stiamo pensando di utilizzare un software collegato con l´anagrafe".

[ da La repubblica ]

Il blog Freedom si augura che altre molte realtà possano consentire questa elementare volontà dell'individuo,una fine decorosa in certe situazioni di condizioni di salute impossibile,dovrà essere una possibilità per chi lo vorrà determinare.

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