domenica 9 agosto 2009

Michele Serra e le movide più trash



Dove si sposta la movida? Come cambia? Le leggi contro gli alcolici e i nuovi regolamenti urbani non bastano a imbrigliare l'energia e l'entusiasmo dei giovani nottambuli.

Cacciati dai centri storici, trovano subito nuovi locali trendy attorno ai quali far rifiorire la socialità, nuove sostanze eccitanti da sperimentare, nuove mode da lanciare.

Milano È il chiosco di angurie 'da Gino', lungo la suggestiva bretella che unisce Bollate a Tradate a Carugate a Lentate a Mozzate a Merate a Biandrate a Olgiate a Vimercate, il nuovo ritrovo per migliaia di ragazzi milanesi. Fino a poche settimane fa frequentato solo da camionisti e prostitute, famoso perché l'anguria è pessima e viene servita con le mani, 'da Gino' è stato scelto come set dal rapper Morkia per il suo video 'Un posto di merda'. Da lì il successo di massa, nonostante un evidente difetto: è lontano da zone abitate, e dunque le urla non riescono a svegliare in piena notte la gente che dorme. Ma i ragazzi non si sono persi d'animo: gridando a perdifiato dentro un lunghissimo tubo ottenuto arrotolando il guard-rail, riescono a fare arrivare le loro voci fino alla periferia di Milano, rompendo i coglioni almeno a un paio di isolati. Sempre di moda le vecchie lattine di birra, che però vanno ingoiate intere con la tecnica del cormorano. Tra le nuove bibite fa furore il Cinturato, un cocktail ottenuto fondendo i copertoni dei camion e miscelandoli con tequila e smalto per unghie. Si beve rovente, meglio nei pressi di un buon Pronto soccorso.

Milano-Laghi L'autostrada come le ramblas: è qui la nuova movida. Migliaia di ragazzi si incamminano verso le dieci di sera al casello di Milano e arrivano alle sei di mattina al casello di Como, cantando, ballando, gridando, suonando i bonghi, fumando spinelli, tirando coca, bevendo birra, sparando in aria, friggendo uova, pattinando, gemendo, baciandosi e ascoltando in cuffia musica house. L'unica regola è che tutte queste cose vanno fatte contemporaneamente.


Cesenatico È la famosa movida concentrica, già descritta da sociologi e psichiatri: al centro un tavolino con un calciatore tatuato e una velina che bevono un mojito. Intorno una prima cerchia di ragazzi che guardano il calciatore e la velina. Appena fuori una seconda cerchia di ragazzi che guardano quelli che guardano il calciatore e la velina. Più esternamente una terza cerchia che guarda i ragazzi che guardano quelli che guardano il calciatore e la velina, e così via, fino a un totale di 14 cerchi, nessuno dei quali sa esattamente che cosa sta guardando il cerchio più interno. La novità di quest'anno è che il calciatore tatuato e la velina al centro della movida sono di plastica, realizzati da una Ditta di richiami da caccia. E vengono spostati ogni mattina di 500 metri per spalmare la movida lungo tutto la costa: a settembre arriverà in Abruzzo.

Napoli 'Tutti con il casco!' è la fortunata parola d'ordine dei due dee-jay dei Quartieri spagnoli, che hanno capito che per i ragazzi di Napoli l'unica vera trasgressione è rispettare le regole. Così ogni notte una grande folla di giovani si ritrova sul lungomare con il casco in testa, regolarmente allacciato. Lo spettacolo è impressionante, insolito per Napoli, ma anche per qualunque altra città del mondo: migliaia di ragazzi che vanno a piedi con il casco in testa davvero non si erano mai visti.

Ibiza Nessun divieto, nessuna limitazione per la movida più famosa e più desiderata del mondo.
La regola, da sempre, è una sola: si beve ventiquattr'ore su ventiquattro qualsiasi cosa in qualsiasi posto con qualunque persona. Personaggio dell'estate una commessa di Rieti che è entrata ballando alle quattro del pomeriggio in una tintoria ed è riuscita a farsi servire un bicchiere di candeggina ghiacciata.

[ da L'espresso ]

Una società che vuole disperatamente trovare soluzioni agli abusi ormai diffusi,dalle tossico dipendenze,all'alcol,alle stragi del sabato sera.
Soluzioni che fermeranno minimamente una generazione di giovani a cui si sono trasmesse infinite aspettative di vita e di successo e invece diffusamente si scontrano con il nulla o quasi da offrire.
La satira grottesca di Serra,è un perfetto quadro della situazione,dove la società dei cosiddetti grandi e chi la ha drogati cerebralmente fin da piccoli,si vuole assolvere nascondendosi dietro ad un dito.

[ post inserito da Kenzo ]

5 commenti:

Luigi Russo ha detto...

Finchè nei bar o nei locali ci saranno gli alcolici, il problema non si risolverà mai. I divieti scattati in questi giorni servono a poco, perchè molto spesso i minorenni conoscono dei maggiorenni in grado di procurargli alcol, droghe ecc ecc. Una campagna pubblicitaria, con degli incontri tra ragazzi e vittime di alcool e drogati, sarebbero più utili, a patto però che anche i media ne parlano spesso, altrimenti a poco serve.Magari bisogna dare più spazio alle stragi del sabato sera.

Ciao Ivo :)

Ivo Serenthà ha detto...

Condivido,con il proibizionismo,solo con questo,si fa poca strada,consapevole però a mio giudizio,che i decenni di ritardo a riguardo,cioè gli status symbol spalmati a piene mani mediaticamente,sono stati devastanti e sarà molto difficile invertire questa situazione,si dovrebbe modificare in modo netto tutta la società,sponsorizzando i valori importanti della nostra esistenza,che non sono legati al consumismo senza fine.

Anonimo ha detto...

Questo è il risultato di meccanismi sociali che il grillo parlante Michele Serra ignora o forse loda: l'ateismo galoppante, l'accantonamento della lunga tradizione che delimitava il divertimento in poche occasioni dettate dalle "feste comandate", escogitate per limitare i danni. Si accantona Pascal e la sua celebre massima " il divertimento è la maggiore delle nostre miserie" ed ecco qua il risultato. Fuorviante dare solo la colpa al sistema economico come fa Serra: in Arabia Saudita, società capitalista ma con forti attaccamenti alla tradizione islamica, la crapula e la beozia come fenomeni e problemi sono limitati o inesistenti.

Ivo Serenthà ha detto...

In Arabia Saudita non esistono ateismi,almeno dichiarati,anzi,ma si condanna a morte per futili motivi,e la condizione della donna risulta simile ad un oggetto.

Lasciamo perdere paragoni del genere,piuttosto cerchiamo di capire come intere generazioni da qualche tempo vengono "drogate" al successo e all'egocentrismo fin da piccoli,rendendoli degli automi votati al consumismo e chiediamoci di chi siano le colpe maggiori.

Vedi comportamenti "sublimi" di chi dovrebbe governarci con un certo stile,al di là delle idee,e da più di vent'anni proprietario della Tv votata al consumismo più becero,con la cosiddetta donna oggetto venduta a quarti di bue al popolino.

L'ateismo consapevole e rispettoso del prossimo non c'entra nulla con tutto ciò,piuttosto di certi figuri che vanno in chiesa tutte le domeniche e fanno schifo il resto della settimana.

Stia bene

&& S.I. &&

Anonimo ha detto...
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