mercoledì 22 luglio 2009

Il Pd e l'insostenibile mancanza di programma dei candidati,a cura di Antonio Padellaro



La difficile lingua del Pd
Leggo con attenzione le cronache sulla corsa alla segreteria del Pd e non capisco. Avrà anche ragione Eugenio Scalfari a dire che tra Franceschini, Bersani e Marino si sta svolgendo un dibattito serio. Ma quanti potranno apprezzarla questa serietà se occorre un dizionario di politichese per cogliere le differenze di linea o se tutto si limita a un battibecco più o meno cifrato? L'altro giorno Franceschini ha detto che il suo Pd "sarà solido ma non degli anni '50". E Bersani ha risposto "che è da cretini pensare a partiti di 50 anni fa". Boh. Che avranno voluto dire?

Tessere moltiplicate e voti spariti
Per giorni la nomenklatura del pd si è accapigliata intorno al problema. Grillo sì Grillo no. Ottenendo l'esatto risultato che Grillo si aspettava quando ha chiesto di partecipare alle primarie. E cioé una babele di voci e di insulti che ha mostrato un gruppo dirigente chiuso a riccio a difesa di se stesso. E mentre ci si azzuffava su Grillo neanche una parola sui 4 milioni e passa di voti che il Pd ha perduto per strada dalle elezioni già non brillantissime del 2008. Non una sillaba sullo scandalo delle tessere che in Campania e nel Lazio si stanno moltiplicando per incanto, guarda caso, proprio alla vigilia del congresso.

La lingua di Obama
Per farsi capire dai loro elettori sempre più disamorati basterebbe che i nostri cari dirigenti ripassassero i discorsi di Barak Obama. Uno che parla di uomini, donne, giovani e vecchi e non del partito solido e liquido. Sentite questa frase:" Non possiamo dire ai nostri giovani di andare bene a scuola e poi non aiutarli quando tornano a casa". E' così difficile parlare al cuore della gente?




Caro Direttore,a prescindere dalla Babele incomprensibile del Pd,come può il popolo italiano,a maggioranza intendo,recepire le ipotetiche politiche dal cuore che ha portato Obama negli States e non solo,sono il primo ad augurarmelo,che un giorno non lontano nasca un politico di razza,ma dalle nostre parti pare che vadano per la maggiore gli imbonitori mediatici,quelli che promettono di tutto e di più,e rimangono sul campo solo le solite promesse da marketing,a questa categoria si aggiungono gli abbonati alla poltrona,per altro assai in sintonia sempre col marketing,ed il cuore chi lo sa se ce l'hanno....

Si consoli abbiamo un Presidente della Repubblica che osa con la piume d'oca e critica le scimitarre che chiedono di rimandare alle camere degli obbrobri di leggi,ad essere magnanimi.

Un suo neo abbonato acquisito da stasera,

Lunga vita al quotidiano " Il Fatto "

Enzo Biagi da qualche parte sta sorridendo.

&& S.I. &&

1 commento:

Anonimo ha detto...
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