lunedì 18 maggio 2009

C'era una volta il giro d'Italia



La bicicletta e lo sport che ne deriva,mi piace molto di più praticarlo,dai tempi del mitico Pantani,le sue imprese nell'immaginario collettivo furono epiche,nonostante la sua caduta col doping,ascoltare o meglio assistere alle tappe in salita era una vera goduria.
Negli anni successivi abbiamo tutti compreso che il doping viene assimilato diffusamente dagli sportivi numero uno delle due ruote,lui fu un capro espiatorio,dava fastidio e ci fu accanimento nei controlli.

Il disinteresse verso questo nobile sport aveva il destino segnato,dal giro al tour,le maglie rosa e gialle vengono ridisegnate secondo i controlli antidoping,ma ieri i ciclisti hanno toccato il fondo.

La protesta contro il circuito milanese,poteva essere del tutto plausibile,dei dieci giri stabiliti,nove sono stati pedalati a velocità da passeggio,i ciclisti in questo modo hanno protestato per la pericolosità del tracciato.
Se lor signori avessero condotto anche l'ultimo giro con la medesima media,la protesta avrebbe avuto senso,invece proprio nell'ultima appendice,si sono scatenati da veri professionisti,come se l'ultimo giro non fosse più pericoloso,anzi!!!

Il capo protesta è stato il texano,Lance Armstrong,resuscitato ai pedali dopo l'abbandono deciso due anni fa,fosse rimasto in Texas avrebbe fatto più bella figura.

Da ieri esiste un motivo in più,direi fondamentale,per disinteressarsi prima alla corsa rosa,poi di quella gialla....

&& S.I. &&

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