giovedì 7 maggio 2009

Bolzano,prove tecniche di secessione dall'Italia

La Provincia: «I terroristi degli anni Sessanta? Erano combattenti». Candidature solo tedesche nelle fila dell'Svp



A occhio nudo è tutto perfetto. In piazza Vitto ria, sulle rive dell’Adige, tra aiuole fiorite e auto di grossa ci lindrata parcheggiate con geo metrico rigore, la nuova scintil la che si è accesa nel paradiso chiamato SudTirolo non man da alcun bagliore. Ma appena gi rato l'angolo è scritta in tedesco su un muro, con spray mo derno e storia antica. «Via dal l’Italia ». Qualunque cosa sia, sta succedendo in fretta. Con brusche accelerate, come il voto nel parlamento della Provincia, che ieri ha consegnato una vittoria storica a Eva Klotz, pasionaria dell'autodeterminazio ne tirolese. Adesso è ufficiale, gli uomini condannati negli anni Sessanta per aver messo bombe contro gli italiani sono «combattenti per la libertà», attivisti e non più terroristi. E an che nelle valli, in paesi come Montagna (Montan in tedesco) e Termeno (Tramin), i voti di Südtiroler Volkspartei, il partitone di maggioranza, vengono usati per cancellare la denomi­nazione Alto Adige da docu menti, timbri e cartelli comuna li, accontentando la Klotz e le al tre formazioni di estrema destra, per le quali la denominazione presentava una «connotazione fascista».

«Il nostro partito-anima ha perso la bussola», dice sconsolato lo storico Leopold Steurer. Dopo un paio di sconfitte elettorali a vantaggio dell’estrema destra tedesca, spiega, la Svp si è messa a rincorrerne le pulsioni. «Senza tenere conto degli effetti della scelta su una gioventù imbevuta di irredentismo e nazionalismo». L’inizio del guaio gira naturalmente intorno al 25 aprile. Oswald Ellecosta è un dirigente della Svp, modi garbati e idee persino troppo chiare. «L’unica cosa che mi interessa è difendere i diritti della popolazione tedesca della mia terra». Dal dicembre 2008 è vicesindaco di Bolzano, coronamento di una quaranten nale militanza nel Consiglio comunale. Un uomo che parla come al bar, e pazienza se le parole non si abbinano alla fascia tricolore. «Non è la nostra festa» dice per l'occasione. «Noi sudtirolesi siamo stati liberati nel 1943 dalla Wehrmacht».

Il sindaco di Bolzano, si chiama Luigi Spagnolli, guida una risicata maggioranza di centrosinistra. Tronca, sopisce, nel nome della pace sociale. Questa volta non basta. Comincia una corsa al peggio, tra sfilate, cartelli, dichiarazioni deliranti e scuse di maniera. Gli Ecosociali, compagine formata da sini stra estrema e Verdi, alzano la posta e chiedono le dimissioni di Ellecosta, infrangendo il tabù che vede l’intangibilità dei leader di lingua tedesca. Il centrodestra italiano cavalca la si tuazione, presenta denunce in Procura ipotizzando il vilipendio della nazione. «L’Italia — dice Maurizio Vezzali, consigliere provinciale del Pdl — dà ai sudtirolesi più libertà di quelle che avrebbero dal governo austriaco. Stiano buoni».

Nelle ultime due settimane, sotto al sole quieto di Bozen le cose vanno a velocità da centri fuga. Il Pdl chiede il commissa riamento del comune, «perché non difende l’antifascismo». Gli Schützen marciano per l’abolizione del monumento dell’Alpino di Merano, «fasci sta», anche se da decenni è ri dotto ad un torsolo a causa di una bomba anti-italiana. Il giorno della manifestazione a presidiarne i resti ci sono 600 poliziotti, esibizione muscolare che la comunità tedesca non gradisce. I fiori alla base della statua vengono poi trafugati da due in segnanti tedeschi, denunciati per furto aggravato dai carabinieri, accusa valutata come un’altra provocazione. «La poli tica debole produce frutti malati» dice il presidente del Consiglio provinciale Riccardo Dello Sbarba. «Tre giorni fa — accusa — l’Svp ha modificato il proprio statuto per non permette re più la candidatura di persone di lingua italiana. Per paura del declino, rompe la convivenza democratica, e rischia di cancellare tutto quel che è stato costruito con fatica».

Il risultato di tanti sforzi è davvero un paradiso dove la Provincia amministra un tesoro da tre miliardi di euro annui per i suoi 430mila abitanti, due terzi di lingua tedesca, un terzo di lingua italiani, il rimanente ladini e misti. Il tasso di disoccupazione non supera il 2,5%, e alle feste comandate vengono qui a respirare ossigeno 23 mi lioni di turisti. Le nuvole che si affacciano ora sono legate a pa ure ancestrali. Ma questa volta il temporale deve essere vicino, se anche Luis Durnwalder, l’uomo della mediazione, il presidente che ha normalizzato (fino ad oggi) la vita sudtirolese, ammette la difficoltà. «Sono preoccupato. È in corso un gioco al massacro. La contrapposizione tra le due etnie è sempre più radicale. Noi moderati della Svp abbiamo sul collo il fiato della destra, e voi dovete aiutarci. L’Italia dia un segno non ostile, rimuovendo i simboli fascisti da Bolzano». Il problema è di natura politica, certo. Ma si coniuga con tensioni e questioni sepolte da anni solo in nome di un quieto vivere che adesso sembra ipocrita. «Avanti così, a sobillare, e salta la pace interetnica» dicono qua si con le stesse parole l’italiano Dello Sbarba e il tedesco Steurer. Eccola, la scintilla. Ancora qui, dove la Storia rischia di inciampare un’altra volta.

[ da Corsera ]

C'è qualcosa che bolle nel Sud Tirolo,quando una forza di centro sinistra deve prendere posizioni assurde nel tentativo di arginare l'ondata di destra nazi-fascista,dichiarare che il 25 aprile per loro non ha senso,sono stati liberati dalla Wehrmacht due anni prima,ovvero dai nazisti,e beatificare i terroristi tirolesi che si sono macchiati di crimini alcuni anni fa,definendoli rivoluzionari della propria indipendenza,ciò equivale ai primi passi verso la completa indipendenza o annessione all'Austria.

Dice bene l'assessore del Pdl Maurizio Vezzali,una volta tanto... hanno più convenienze nel rimanere in Italia,indipendenti o annessi all'Austria,di quattrini ne vedono meno!!

[ post inserito da Kenzo ]

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A volte mi domando ! Ma.. il tempo non dovrebbe risanare le ferite ?
Che motivo c'è di rinvangare certi fantasmi che parevano fugati? La questione si pone drammaticamente perchè ci sono ancora delle menti malate e perverse? Essere appartenenti di un' Europa unita, cosa serve? Perche l' uomo, ( certi uomini) non riescono a convivere in pace e serenità con se stessi? Anche perchè migliaia di italiani frequentatori di questi magnifici luoghi con i loro quattrini portano benessere .Cari sudtirolesi anchio sono un frequentatore assiduo dei vostri magnifici luoghi...Ma perdio state calmi e non fatevi sobillare da menti perverse ormai fuori da ogni logica e rancore che ormai non ha più motivo di esistere siamo L'EUROPA il passato dovrebbe essere sepolto per sempre.Saluti un ammiratore della vostra cultura e dei vostri magnifici luoghi!

Ivo Serenthà ha detto...

Grazie del commento,il pensiero è auspicabile,purtroppo ci si deve confrontare con una frangia purtroppo non di piccola entità,che dal passato non ha ricavato la necessaria esperienza,anzi lo calpesta come molti negazionisti dei fatti che si sono svolti una sessantina d'anni fa.

Purtroppo quella frangia sta condizionando,e non poco,la parte buona della società.

Saluti