mercoledì 25 marzo 2009

Marchionne: "Il peggio è passato",mi auguro abbia ragione



«Il peggio è passato». L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, scioglie la prognosi sullo stato di salute dell’economia mondiale. «Certo - puntualizza - le conseguenze restano pesanti, ma è partito il processo di risanamento. Diciamo che è stata individuata la ferita, ora bisogna ripulire». Marchionne ha affrontato l’argomento a Ginevra, al termine dell’assemblea degli azionisti della società svizzera Sgs, di cui è presidente. Una lancia spezzata in favore di un ragionato ottimismo: «Sono uno dei pochissimi che cerca di leggere nella sfera di cristallo - ha detto, con un po’ di humour, Marchionne - e secondo me una gran parte dei problemi che hanno impattato sull’economia a livello globale si è già verificata. Il peggio della crisi è passato». Naturalmente molto hanno contato le importanti iniziative avviate per contrastare la recessione ed intervenire sulle banche «malate» da parte delle istituzioni internazionali e dei governi.

Prima fra tutte l’azione di contrasto che ha portato al maxi-piano di aiuti deciso dal governo americano: «Nei giorni scorsi ho avuto l’opportunità di parlare con il dipartimento del Tesoro Usa - ha spiegato l’Ad Fiat - e ho visto l’elevato impegno che a Washington perseguono nel trovare soluzioni realizzabili. In Europa, invece, mi preoccupa il protezionismo a livello nazionale, in particolare per le industrie e le politiche generali, che rallenta il processo di ripresa nel vecchio continente». Ma quando ci sarà il giro di boa? Quando si potrà dire con sicurezza che la risalita è incominciata? «Io credo - valuta Marchionne - che nella seconda metà di quest’anno si comincerà a vedere qualche segnale di inversione di tendenza negli Usa, poi in Asia e infine in Europa, che è più lenta e dove qualcosa di positivo si concretizzerà non prima di fine 2009». In questo outlook ci sono anche indicazioni sulla Fiat: «Per il 2009 - dice Marchionne - abbiamo annunciato un risultato di oltre un miliardo di operativo e da quello che vedo adesso posso confermarlo. Però, come ho già detto, il primo trimestre sarà strutturalmente debole, a gennaio i mercati sono scesi di più del 20%. Sono bravo, buono, lavoro, non spendo, ma in certi momenti è difficile». Quello a cui l’Ad Fiat si riferisce come base della conferma sul risultato 2009 è una prima stima delle vendite del gruppo a marzo: «Spero che le cifre di previsione siano in linea con quelle di fine mese - si augura il top manager del Lingotto - Fiat è migliorata anche in Europa, nei paesi che hanno creato una struttura di ecoincentivi». Insomma, mette in chiaro Marchionne: «Un miglioramento sostanziale per quota e volumi rispetto a questo febbraio, ma anche rispetto al marzo 2008. Come abbiamo sempre detto questi incentivi avrebbero spronato la domanda e ora cominciamo a vedere i risultati».

Intanto dalla sponda americana dell’Atlantico si attende una decisione per l’alleanza con Chrysler: «Il mercato è una scacchiera che si muove alla velocità della luce, è inutile essere ottimisti fino a quando non c’è un annuncio», avverte l’Ad Fiat e aggiunge: «Tutto quello che dovevamo fare riguardo alla proposta per Chrysler l’abbiamo fatto. Sono andato negli Usa due volte e ho parlato a lungo con i due commissari nominati per valutare le soluzioni nel settore auto: abbiamo spiegato in maniera piuttosto chiara quali sono i vantaggi per Chrysler. Adesso dipende da loro, io ho l’animo in pace». Tra i dossier aperti resta anche quello cinese. Alleanze? Marchionne non dice se, dopo il congelamento dei colloqui con Chery, il nuovo partner di Fiat nel grande paese asiatico sarà Guangzhou Automobile: «Abbiamo deciso in maniera intelligente di allungare un i tempi - si limita a spiegare - fino a quando la domanda non si stabilizza, non si può dir nulla sui progetti di Fiat in Cina. Parliamo con tutti, veramente con tutti».

[ da La stampa ]


Ce lo auguriamo tutti,questa lunga crisi mai vissuta dal dopoguerra è arrivata inaspettata ed è stata violentissima nel condizionare tutto il pianeta,questa batosta che sia d'esperienza per chi l'ha determinata,le responsabilità maggiori vanno agli States,aver intossicato con i titoli-mutui suprime,elargendo a piene mani finanziamenti sapendo a priori che moltissime famiglie non avrebbero mai potuto pagare i debiti,le carte di credito con le quali gli americani compravano indebitandosi,arrivando allo strozzamento del proprio budget familiare e non potendo ripagare i debiti,il tutto condito dalla politica globalizzante che in modo miope pensava in pochissimi anni di aprire mercati liberi su tutto il pianeta,peccato che a Genova chi contestava questa soluzione scellerata sia stato picchiato a sangue.
In seconda battuta le banche e gli istituti finanziari del vecchio continente,i quali si sono accodati con le banche americane investendo in titoli tossici,vere e proprie scatole vuote,e chi s'è sbilanciato investendo nell'est europeo trovandosi delle proprietà finanziare senza alcun valore.
Una scommessa improntata in una botta di fiducia la riflessione di Marchionne,intravede il risanamento oltre oceano e la ripresa in Europa nel 2010,da molte altre previsioni anche il prossimo anno dovrebbe essere alquanto difficile.
Diamo fiducia al profeta Marchionne,ha risanato la Fiat rilanciandola alla grande,è bravo ed ha un grande fiuto,se gli riesce l'accordo con la Chrysler,fa bingo ed entrerà nella storia di questo paese.

[ post inserito da Kenzo ]

Nessun commento: