mercoledì 18 marzo 2009

La professoressa romana,omofobica



«Gli omosessuali sono persone che non condivido, e se mi capitasse di incontrarne ne starei bene alla larga, certe persone devono essere evitate meno male che qui in classe non ci sono». Lezione di omofobia in un istituto tecnico di Roma. 


A denunciarlo sono stati alcuni studenti che hanno segnalato le frasi della professoressa omofoba, dette durante una lezione, alla Gay Help Line dell'Arcigay di Roma. L'insegnante di italiano, tra i 40 ed i 50 anni, docente in un'istituto tecnico nel quartiere della capitale San Paolo-Ostiense, avrebbe consigliato i suoi studenti nel corso di una lezione di «stare alla larga dai gay». 

«Dichiarazioni fortemente discriminatorie verso lesbiche, gay e trans che hanno provocato un duplice effetto, da un lato l'indignazione da parte degli studenti lesbiche e gay, e dall'altro un rafforzamento della condizione dei bulli della classe, che ora si sentono maggiormente liberi di prendere in giro le lesbiche ed i gay», sostiene il presidente di Arcigay Roma e responsabile del numero verde 800 713 713 Gay Help Line, Fabrizio Marrazzo. 

Marrazzo ha contattato la scuola per «segnalare» l'insegnante e anche per chiedere di fare delle «azioni di formazione. I casi di discriminazioni nelle scuole sono in crescita, per questo chiediamo - ha concluso - l'intervento delle istituzioni, per un intervento diffuso nelle scuole».

[ dal Messaggero ]

Non sono dichiarazioni rilasciate in un comizio o in qualche ritrovo fascio-nazista,o proferite in qualche bar frequentato da trogloditi mentali,sono state rilasciate in aula agli studenti da un insegnante,penso che il provveditorato agli studi di Roma,debba sospendere per qualche tempo la professoressa,chi si macchia di affermazioni del genere ed ha la responsabilità d'educare i ragazzi,deve riflettere con un ammenda severa,consigliabile anche un corso per la cura dell'omofobia.

Comunque risultasse irrecuperabile,è molto probabile del resto,perlomeno rifletterebbe sulle dichiarazioni in futuro,almeno nei momenti dell'insegnamento.

@@ post inserito da Dalida @@

1 commento:

Anonimo ha detto...

Alcuni miei colleghi universitari (quindi ipoteticamente di cultura elevata) sostenevano che andrebbero bruciati!Altri che si professavano cattolici praticanti erano convinti che fosse una malattia e che dovessero starsene in isolamente per evitare di innamorarsi e commettere atti peccaminosi...in pratica provocarsi repressioni sentimentali e dello spirito.
Non mi meravigliano le parole di questa insegnante, purtroppo!