
Rutelli guarda al centro e flirta con Casini. Gli ulivisti sembrano riorganizzarsi sotto la bandiera di Soru. I sondaggi fanno paura. Le correnti si agitano sempre di più. E lo stesso Veltroni avanza l'ipotesi che tutto salti in aria. E il progetto di un Pd autonomo "a vocazione maggioritaria" pare già tramontato. E' così o no? Dite la vostra
I sondaggi sono impietosi e danno il Pd attorno al 25 per cento: sette punti in meno rispetto al risultato della scorsa primavera, e sempre più lontano dall'obiettivo di diventare "un partito a vocazione maggioritaria", come l'aveva definito Veltroni.
E così le acque attorno al partito sono sempre più agitate: l'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli non fa mistero del suo disagio e nelle ultime settimane ha mandato segni di avvicinamento all'Udc di Casini. Ufficialmente non lo dice nessuno, ma è sempre più realistico lo scenario di un Pd che si spacca con un'ala più moderata - principalmente l'ex Margherita - che ne fuoriesce per allearsi con Casini in vista di un "grande centro".
Anche perché nel frattempo le altre correnti del Pd non stanno ferme. Ad esempio, il gruppo più vicino a Romano Prodi - i cosiddetti ulivisti - si sono riorganizzati e hanno di fatto trovato nel governatore uscente della Sardegna Renato Soru un potenziale candidato alla leadership del partito.
Anche quello che accade fuori dal Pd non è ininfluente: la spaccatura di Rifondazione, con mezzo schieramento che lascia il massimalista Ferrero per fondare un nuovo partito, riapre le porte a una possibile coalizione che comprenda anche forze a sinistra del Pd. Uno scenario che piace a Soru ma non a Veltroni, che ha scommesso fin dall'inizio della sua segreteria sull'autosufficienza elettorale del Pd.
In tutto questo, ci si avvicina sempre di più alle elezioni europee. Un appuntamento che, se non cambia la legge elettorale, potrebbe rivelarsi esiziale per il Pd, visto che rischia di perdere molti voti: quelli che vanno verso Di Pietro, quelli delusi dal progetto com'è stato gestito finora e in fuga quindi verso l'astensione, quelli più di sinistra che alle politiche - quindi con il maggioritario - erano confluiti nel Pd in funzione antiberlusconiana.
Lo stesso Veltroni, ultimamente, ha ammesso che il Pd rischia di saltare per aria. Ma dice anche che un progetto ambizioso e complesso come costruire una grande forza di centrosinistra richiede tempo, fatica e pazienza.
[ da L'espresso ]
Manca la verifica delle elezioni europee,e qualche test locale,dopo con tutta probabilità l'esperienza del centro-sinistra con qualche sfumatura "rosa pallido" finirà,finisce l'epoca veltroniana,come auspicavo tornerà a fare il volontario in Africa o dalle farneticazioni di Santoro,adirato contro l'Annunziata,cosigliava a Uolter di recarsi a Gaza.
Ha perso la scommessa sul progetto di calamitare l'elettorato moderato,hanno fatto marameo per esser gentili,quelli non vogliono avere a che fare con ex comunisti,il futuro sempre a mio parere,è il trionfo,meglio dire la continuazione della pseudo monarchia di sua emittenza,quando se ne andrà al Quirinale,da Presidente della Repubblica con poteri discretamente più forti,abdicherà ai rampolli del futuro grande centro,con Casini e Rutelli nel dividersi il potere,sempre influenzati prepotentemente dal nuovo monarca dell'era moderna.
Non ho idea del futuro di Fini,ma in qualche modo rimarrà nella mischia.
La sinistra,costantemente all'opposizione,una delle poche cose che sappiamo fare,o meglio speriamo di ricominciare a fare almeno quella!!!
Sia fatta la volontà delle sue antenne,ormai a malincuore,aimè, un pezzo ingombrante di storia della repubblica italiana,meglio dire di quel che ne è rimasta.
Per chiudere in bellezza... "Ogni popolo ha il governo che si merita" poichè è lo specchio fedele d'una intera nazione.
[ post inserito da Kenzo ]
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