Staino
Nico Pillinini
Vukic
[ Alcuni pareri tratto da adnkronos ]
Alla 'venerabile' età di quasi novant'anni, Licio Gelli(nella foto)l'ex numero uno della P2 debutta in tv con la trasmissione 'Venerabile Italia' in onda da lunedì sera sulle tv del Circuito Odeon . E dopo le sue dichiarazioni di ieri a Firenze (sul Piano di Rinascita Democratica della P2: ''L'unico che può andare avanti è Berlusconi'', aveva detto) infuria la polemica.
''C'è da rimanere esterrefatti alla notizia che Gelli condurrà un programma televisivo sulla storia italiana. Nel merito delle sue dichiarazioni sul presidente del Consiglio attendiamo una parola chiara del diretto interessato", dice Giovanna Melandri, 'ministro ombra' delle Comunicazioni.
"La televisione - rimarca - non può essere il lavacro dove restaurare la propria immagine dopo 90 anni di precise responsabilità''.
Rincara la dose Giuseppe Giulietti, portavoce di 'Articolo 21: "Il grembiule in classe, il cappuccio di Gelli in tv... Ci sembra davvero la migliore fotografia dello spirito dei tempi''. ''Purtroppo c'è poco da scherzare - taglia corto Giulietti - e sarebbe ora e tempo che, nei modi e nelle forme opportune (come ha chiesto con grande forza la Fnsi), l'Autorità di garanzia decidesse di battere un colpo".
Per il sociologo Mario Morcellini, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione all'Università di Roma, ''il clamore mediatico suscitato dall'annuncio del programma con Gelli è stato senz'altro pianificato''. ''Ma sono sicuro - aggiunge - che lo scopo principale di Odeon Tv non sia quello di mandare in video l'ex 'venerabile' della Loggia P2 ma proprio quello di ottenere massima visibilità sulle prime pagine dei giornali e nei titoli dei tg".
Più duro il giudizio del sociologo Alberto Abruzzese, docente di Comunicazione alla facoltà di Sociologia dell'Università 'Iulm' di Milano, che sottolinea: "L'operazione 'Gelli in tv' mi pare perfettamente in linea con questo grande 'baraccone' che è oggi la televisione italiana".
Sul programma, l'editore di Odeon, Raimondo Lagostena Bassi, precisa: ''Vorremmo che non ci fossero equivoci: Licio Gelli non sarà il conduttore di un programma o di un ciclo di trasmissioni ma si è prestato a raccontare davanti alle telecamere di Odeon Tv le sue memorie.
Netta e e forte la posizione di Palazzo Giustiniani. ''Questo personaggio riappare dalle nebbie e per certi versi è inquietante. Il primo chiarimento che rimarchiamo è l'infinita distanza che ci separa da Gelli: ci scrolliamo di dosso, come tutti sanno, qualsiasi apparentamento con il personaggio. La P2 sta al Grande Oriente come le Brigate Rosse stanno al partito comunista. La Massoneria è stata vittima di personaggi di questo genere'', dichiara all'ADNKRONOS l'avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia.
''Piuttosto - aggiunge il numero uno di Palazzo Giustiniani - viene una domanda: Cui prodest? Ci dobbiamo interrogare sul perché Gelli ricompaia oggi e lo faccia sempre quando ci sono momenti di crisi''. ''Forse - spiega Raffi - è un modo per distrarre l'opinione pubblica da altre questioni. Per quanto ci riguarda - taglia corto il Gran Maestro - abbiamo dedicato anche troppo tempo a questo individuo che non ha fatto la storia ma ha alimentato le cronache. E qui mi fermo…''.
Né mancano le voci del mondo dello spettacolo. "Visto quanto se ne parla, l'operazione 'Gelli in tv' parte già in vantaggio. Ma attenzione all'autogol: in televisione talvolta un'aspettativa troppo alta può essere foriera di successiva delusione", avverte il conduttore tv Paolo Bonolis, prossimo alla presentazione del 'Festival di Sanremo', per il quale "inizialmente, per curiosità, la gente un occhio sul programma ce lo butterà. Poi, dipende da come si dipana la trasmissione: è facile che un successo iniziale, specie quando troppo annunciato, si trasformi subito dopo in flop".
"Gelli in tv? Oramai la televisione la fanno tutti e ci vanno tutti...", spiega invece all'ADNKRONOS il presentatore Pippo Baudo, lamentando che ''una volta si faceva la gavetta, c'era una progressione di carriera per i meritevoli che crescevano in autorità e autorevolezza. Oggi, non mi pare che sia più così". Quanto alla scelta di un personaggio come il capo della Loggia P2 quale protagonista di un programma, il conduttore siciliano afferma: "E' una scelta figlia dei tempi che viviamo. Io, per una mia trasmissione, non ci avrei neppure lontanamente pensato".
Intanto continua la polemica a distanza tra il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e il vicepresidente della Camera Rosy Bindi. Dopo il botta e risposta di ieri innescato in seguito alle dichiarazioni di Gelli, oggi interviene nuovamente l'ex capo dello Stato. ''Finalmente - dice - mi hanno spiegato che per Rosy Bindi quando ha presentato il disegno di legge su i Di.Co. esisteva un 'conflitto di interessi', perché Rosy portava un interesse personale a che i Di.Co. fossero realizzati. Ma poiche' io sono un liberale, non ho da questo punto di vista nulla da obiettare. Ma a proposito, quando io combattevo il terrorismo con la Dc e con il Pci, Rosy dove era? Forse a letto! Ma con chi (pronome relativo che vale sia per il sesso maschile che per il sesso femminile)".
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A volte gli zombie saltano fuori,sarà la celebrazione di Halloween probabilmente,spiace dare la visibilità al personaggio,seppur questa realtà sia notevolmente di nicchia,perlomeno sono piccolissime istruzioni adatte a non perdere tempo davanti al video,almeno in questo caso,potrebbe raccontare storie interessanti,ma da chi ha lavorato costantemente nel torbido,meglio non prendere lezioni o riflessioni che siano.
[ post inserito da Dalida ]
2 commenti:
E beh certo la curiosità di ascoltarlo c'è. Dice una canzone di Bersani "chiedi l'autografo all'assassino". Ma secondo me è sbagliato inquadrare questa idea televisiva nel contesto della tv "baraccone" in cui si pesca di tutto pur di fare ascolti. La realtà mi pare molto più preoccupante. C'è ormai in Italia una cultura del revisionismo, spinta forse da un comune sentire del "si stava meglio quando si stava peggio". Tutto si lega. Vengono fuori idee come "una volta i bambini alle elementari non studiavano l'inglese ma ne uscivano più preparati ed educati". Come se la mancanza di preparazione e di educazione fosse conseguenza del miglioramento (lo studio dell'inglese) invece che dei reali peggioramenti. Così della P2 l'italiano medio, specie quello giovane sa poco, ma Gelli rievoca tempi in cui si aveva più speranza nel futuro, più tranquillità, e può essere prensentato come il passato che non era poi così tanto male mentre con l'idea che sia "cattivo" guardate in che stato siamo! Come l'inglese e i vari maestri sono presentati come colpe della cattiva scuola, la storia e la giustizia sono presentate come colpe del malandato presente, così da poterle cambiare e stralciarsi di dosso alcune loro scomode sentenze.
Gelli dovrebbe marcire in galera, altro che tv.
Un paese serio non promuove una scelta editoriale del genere,il personaggio anziano ma discretamente arzillo ha tramato per decenni influendo nella vita politica e sociale,per quanto la sappia molto lunga,fa parte della storia più buia della nostra Repubblica,come il terrorismo,i servizi segreti deviati e la connivenza tra politica e criminalità organizzata.
La curiosità e l'effetto mediatico gli daranno una buona visibilità,ma come ho intitolato nel post,non ne sentivo la mancanza,altro esempio sono i terroristi pentiti o meno imperversare nei talk show,come è successo a singhiozzo in questi anni,fanno parte d'un enorme calderone che hanno nociuto alle istituzioni,evidenziare le loro gesta sono un ulteriore colpo mortale alle vittime e per i familiari degli stessi.
Sullo scadimento dell'istruzione dell'infanzia non trovo riscontri,la scuola elementare statisticamente è su buoni livelli a livello mondiale,determinata proprio dalle varie culture ed esperienze che si alternano alla cattedra,questa modifica,decreto che dir si voglia,è la volontà di tagliare risorse alla pubblica istruzione per supplire all'abrogazione dell'Ici integrale prima casa,per colmare gli enormi debiti dell'Alitalia e il soccorso alle banche dopo gli sconquassi economici.
Saluti,Dalida
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