giovedì 27 novembre 2008

La social card a cura di Massimo Gramellini

Gogna senza vergogna



Diciamo la verità: la «social card», latinorum inglese per designare la carta dei poveri, dal punto di vista psicologico è una pessima mossa. Emana aria di depressione e richiama la tessera annonaria dei tempi di guerra. Quanto di più lontano dal berluscottimismo che il presidente del Consilvio vorrebbe trapiantarci sotto la cute. Ma ora che esiste, bisognerà almeno farla funzionare con decenza. Evitando che per i finti poveri diventi una tessera dei furbi e per quelli veri una patente di fallimento esistenziale.

La carta che copre 40 euro di spesa e di bollette al mese non porta inciso il nome del beneficiario, ma va comunque esibita all’impiegato dell’ufficio o al commesso del supermercato, in mezzo a una folla di propri simili che osserverà e giudicherà. Non ho sufficiente stima del genere umano per immaginare che riesca a soffocare i suoi impulsi più meschini. Però confido che la crisi compia il miracolo di tutte le crisi ed esalti lo spirito di fratellanza che, non basandosi su regole certe ma su afflati emotivi, ha sempre trovato negli italiani gli interpreti più sorprendenti.

Il mio timore riguarda i possessori della tessera. Spesso degli anziani giunti al rendiconto di una vita. A costo di apparire patetico, mi inchino davanti a loro: non devono sentirsi sconfitti né imbarazzati. Provino vergogna i ladri, i raccomandati, gli scansafatiche. Ma chi si è sempre sudato il suo pane ha diritto di passare attraverso questa gogna a testa alta. Sarà qualcun altro che, guardandolo, dovrà abbassarla.

[ commento tratto da la stampa ]

Pare che sia l'unica forma di assistenzialismo,purtroppo le risorse possibili sono queste,anche se l'assistenza dell'attuale esecutivo verso gli istituti finanziari,banche,sono stati a confronto iperbolici,anche l'accollo dei debiti Alitalia hanno contribuito a questo stato di cose,un debito che pagheremo tutti quanti sia ben chiaro,la mancanza del prelievo dell'Ici prima casa,indiscriminato aggiunge valore alla crisi delle famiglie e al suo potere d'acquisto,non dimenticando le opere pubbliche necessarie,vedi stato degli edifici scolastici,solo un esempio attuale,ma ce ne sarebbero molti altri.

Sicuramente la valutazione del milione e trecento mila di persone che godranno della social card,può essere corretta,ma senza dubbio per la legge dei grandi numeri una certa percentuale sarà composta dai soliti evasori fiscali,i quali con i redditi da fame dichiarati avranno la possibilità di beffare tutti quanti.

La descrizione d'un certo senso d'umiliazione nel mostrare i 40 euro mensili da parte degli indigenti,è reale,le parole di Gramellini d'alzare la testa ugualmente e dell'inchino per chi non ha problemi di questo tipo,è assolutamente un buon suggerimento.

Un post molto utile che mi fa molto piacere diffondere.

[ post inserito da Kenzo ]

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