domenica 5 ottobre 2008

Scuola elementare,verso lo sciopero generale e i metalmeccanici sono sul piede di guerra



La manifestazione di ieri a Torino

Una massa straordinaria di gente, un corteo che per una manciata di metri non è diventato un enorme girotondo: quando la testa era ai Giardini Reali, la coda del serpentone si muoveva appena da piazza Castello lungo via Po, piazza Vittorio, via Bava, corso San Maurizio. I diecimila previsti l’altroieri da Cgil, Cisl, Uil e Snals ieri, sono praticamente quadruplicati. L’informazione fatta dai sindacati, dai Coordinamenti Genitori, da associazioni di insegnanti come il Manifesto dei 500, così come da Cub, Cobas e Gilda, ha funzionato. Venticinque-trentamila secondo la questura, quarantamila la stima degli organizzatori.

Stima quanto mai verosimile anche perché tantissimi partecipanti alla manifestazione contro i provvedimenti dei ministri Tremonti & Gelmini di taglio alla scuola erano piccoli e difficilmente quantificabili: bambini portati in piazza da madri e padri preoccupati per la futura qualità e organizzazione dell’istruzione italiana. Ieri insomma, protagoniste sono state le famiglie, italiane e straniere, a braccetto con maestre e maestri, dirigenti scolastici, docenti di liceo, studenti dei collettivi «Assemblea studenti/studentesse No Gelmini». La protesta organizzata dai sindacati - presenti anche i partiti della sinistra, docenti e ricercatori universitari - si è immediatamente rivelata trasversale alle condizioni economiche, alle categorie professionali, alle scelte elettorali, alle scuole del centro, della periferia, della provincia.

E se praticamente tutte le scuole dell’obbligo torinesi hanno portato in piazza una folta rappresentanza, anche dalla provincia e addirittura dalla regione sono arrivati numerosissimi. I cartelloni e gli striscioni contro i tagli, il maestro unico, la politica arrogante, erano stati colorati a Ivrea, Vistrorio, Sciolze, Bruino, Chiaverano, Alessandria, Biella, Settimo, Nichelino (l’assessore all’Istruzione è sfilato con la fascia tricolore), Moncalieri, Bricherasio, Chieri e via elencando. «Matilde oggi fa tante cose, l’anno prossimo non farà più laboratori, gite. Niente», diceva Gianni Salza, insegnante e genitore dell’elementare Battisti di Pinerolo, accarezzando la figlia. «Con le classi di 30 e anche più bambini e il maestro unico saremo chiusi nelle scuole, un modo di insegnare che non ci appartiene più. Noi maestri saremo divisi in due categorie: tuttologi e tappabuchi per qualche ora».

Carla Varriale mamma dell’elementare Parri, 3 figli, è casalinga. «Questo governo vuole abbassare il livello culturale dei nostri figli, togliere lavoro agli insegnanti e creare difficoltà ai genitori. Io non ho problemi a tenermi a casa i bambini. Ma per fare cosa? I ragazzi devono imparare tante cose, fare attività diverse in un’orario ridotto all’osso non sarà possibile». Un pensiero simile a quello di Rosalia Vivacqua, mamma del 4° Circolo di Pinerolo: «Sono disoccupata, se mia figlia non avrà più il tempo pieno assicurato dallo stato, cosa faccio? Non sono d’accordo con una scuola dove i cittadini non sono uguali e dove la qualità è assicurata solo a chi può pagare». Dal palco, intanto, l’assessore regionale all’Istruzione Gianna Pentenero, rappresentando anche la presidente Marcedes Bresso, rassicurava genitori e insegnanti: «La Regione sarà al vostro fianco portando le vostre istanze nelle sedi istituzionali. In luglio il ministro Gelmini ci ha promesso incontri e consultazioni, in effetti non ne abbiamo più saputo nulla. Con i provvedimenti adottati distruggerà la scuola elementare e dell’infanzia».

[ da la stampa web ]

Davvero illuminante il provvedimento governativo della Gelmini,si vuole modificare con i tagli,poichè il maestro unico questo significa,una scuola primaria la quale è statisticamente tra le migliori al mondo,la voglia di privatizzazione da parte di questo esecutivo è spasmodica,e non solo verso la pubblica istruzione,la sanità e gli ospedali saranno le prossime "avventure".

Non garantire alle famiglie il tempo pieno per i figli,significherà che il servizio sarà privatizzato,con figure di dubbia professionalità per l'educazione degli infanti e soprattutto se lo dovranno pagare le famiglie stesse.

Il progetto di convertire i supplenti,precari per decenni interi,a occupazioni legate al turismo,è fumoso e personalmente lo ritengo l'anticamera della disoccupazione integrale.

Con la Marcegaglia e la confindustria che se ne impippa del dissenso della Cgil,a riguardo delle disposizioni unilaterali sulle solite richieste di elasticità dei lavoratori metalmeccanici,si prospetta un autunno molto caldo.

[ post inserito da Kenzo ]

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