giovedì 12 marzo 2009

Medici senza frontiere,in Sudan sequestrati per ritorsione





I rapitori dei tre operatori di Medici senza frontiere hanno richiesto un riscatto e sono iniziati i negoziati. Lo ha riferito ai media - secondo quanto riporta il Sudanese Media Centre - il governatore del Nord Darfur, Osman Kebir, che ha parlato con i rapitori e gli ostaggi al telefono. ''I negoziati sono in corso, stanno procedendo bene e potrebbero portare ad una veloce liberazione degli ostaggi'', ha riferito Kebir, aggiungendo che i sequestratori non hanno intenzione di far del male agli ostaggi.

Voci di contatti erano gia' state diffuse da fonti locali a Khartoum: ''Msf e' una organizzazione molto attiva e molto radicata nel territorio. Nessuno, in questa fase, lo conferma ufficialmente, ma sono molto consistenti le voci secondo cui i responsabili locali avrebbero gia' individuato canali per avviare trattative con i rapitori e potrebbero gia' essere stati avviati contatti, anche se nessuno ha rivendicato ufficialmente il rapimento''.

Sotto la minaccia delle armi i cinque operatori di Msf (i tre espatriati e due sudanesi) erano stati obbligati ieri sera a seguire i sequestratori, che erano entrati nella sede dell'ong. Come spesso e' accaduto in circostanze analoghe gli operatori locali sono stati rimessi in liberta' poco dopo. Dopo l'incriminazione del presidente sudanese, Omar El Bashir, per crimini contro l'umanita' e crimini di guerra, e l'espulsione dal Sudan di 13 organizzazioni non governative accusate di aver fornito alla Corte penale internazionale (Cpi) elementi a sostegno dell'incriminazione, sono circa 180 gli operatori umanitari stranieri che hanno lasciato il paese

[ da Ansa ]

L'espulsione delle organizzazioni era stata sancita dall'attuale potere in Sudan di recente,all'indomani della condanna della Corte dell'Aia verso l'attuale presidente,Omar El Bashir,per i crimini perpetrati in Darfur,e per le attuali condizioni dei migliaia di profughi in mezzo al deserto.

Il rapimento dei medici non è casuale,evidentemente la ritorsione politica non si è fatta attendere,vogliono lasciare a se stessi i profughi e far mancare le piccole gocce d'aiuto tra quei disperati.

Mi auguro che il rapimento dei volontari si sblocchi velocemente,anche se gli estremi drammi,da parte di chi si dedica alla miseria dei popoli non sono una novità.

Sicuramente le vittime saranno i poveri disperati del Darfur,la punizione solenne dovuta alla condanna del tiranno più longevo del corno d'Africa,con la complicità della Cina,della Russia e di buona parte del mondo islamico,la decisione di ritirare tutti i volontari presenti in quelle zone,da parte di Msf,a questo punto è del tutto legittima,se non si ritirano saranno tutti sequestrati.

&& S.I. &&

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