giovedì 12 marzo 2009

Il fu quartiere Zen,ora S.Filippo Neri,ma la sostanza non cambia









Il quartiere Zen di Palermo


Alle tre del pomeriggio di domenica l’insula è deserta. Solo tre ragazzi, meno di diciotto anni a testa, giubbotti firmati, jeans di marca e sneakers, stanno appoggiati a un muretto. Uno di loro si stacca dal gruppo, avvicinandosi con una scusa: «Ce l’hai una sigaretta?». Controlla i movimenti, cerca di capire chi ha davanti. Un fischio ripetuto rimbalza attraverso i camminamenti, arriva fin qui. Il ragazzo infila la sigaretta ancora spenta dietro l’orecchio, ripete il fischio. «Sbirri!», grida. I tre pusher saltano dietro il muro, svicolano per scale e androni. Adesso l’insula è veramente deserta. Dopo qualche minuto, scivola lenta lungo la strada dello Zen una volante della polizia.

Ha cambiato nome lo Zen 2, adesso si chiama quartiere San Filippo Neri, ma non molto altro è cambiato. Per chi è venuto qui venti o dieci o cinque anni fa, la Zona Espansione Nord al primo impatto offre sempre lo stesso paesaggio: carcasse di auto abbandonate, piccoli traffici, panni stesi alle finestre, un’umanità formicolante nel dedalo delle insule, come vengono chiamati gli alveari sui quali si affacciano gli appartamenti.

[ L'articolo completo su La stampa,
http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_11/magazine_zen_palermo_b9e8af14-0e29-11de-b3a4-00144f02aabc.shtml ]

L'articolo nella versione integrale racconta lo spaccato del quartiere,una bidonville italiana dove da quasi 30 anni la gente,le famiglie vivono e convivono tra l'arte d'arrangiarsi e l'illegalità diffusa,le condizioni non potrebbero essere diverse.
Un progetto creato per essere il nuovo quartiere all'avanguardia di Palermo,invece sprofondato nell'abbandono e nella miseria assoluta.
La pasta o le scarpe donate a Napoli prima delle elezioni si sono tramutate allo Zen in parabole satellitari,una modernità,l'unica visibile della politica che non cambierà mai,poche minuscole briciole ma appetite da chi non ha nulla.

Anche questa realtà pubblicata,avrebbe potuto far riflettere sull'opportunità del ponte sullo stretto,ma come diceva il gangster interpretato da Al pacino in un famoso film,

che te lo dico a fare....

[ post inserito da Kenzo ]

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