domenica 16 settembre 2012

Le pale eoliche di Candela e la ricchezza per pochissimi



Candela è un paesino che lega la Campania alla Puglia. I viaggiatori diretti a Bari lo incontrano alla sommità dell’Appennino, finita la salita dell’Irpinia d’Oriente. Spalanca gli occhi alla Daunia, li dirige sugli ettari di grano del Tavoliere, verso Foggia. A Candela nessuno pensava fino a vent’anni fa che il vento si potesse anche vendere. Il vento qui ha sempre fatto solo il suo mestiere: soffiare. Soffia quasi sempre, anche duemila ore all’anno. Contano le ore coloro che fanno quattrini col vento. Con un anemometro, un’asta lunga, una specie di ago d’acciaio diretto al cielo, si può conoscere se è buono o cattivo, forte o debole. Se soffia come si deve o se fa i capricci. Se è utile a far fare quattrini, dunque.

Arrivarono le aste e con loro particolari personaggi che organizzavano il mercato del vento. Sviluppatori si chiamavano. Sviluppavano il territorio, certo. Gli agricoltori di Candela ne furono lieti, anche il sindaco e tutta l’amministrazione comunale. C’era la possibilità di ottenere qualche migliaio di euro dalla società che avrebbe innalzato le pale eoliche. E soldi per fare una bella festa patronale per esempio e far venire (altrove era già successo) i cantanti di X Factor finalmente! E anche sostenere la squadra di calcio: divise nuove per tutti!

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Questo articolo denuncia è importante,ma scopre anche l'acqua calda nello stesso tempo,che gran parte del mezzogiorno sia controllato dalla criminalità organizzata ormai lo sanno anche i muri,così una certa imprenditoria va a braccetto con la politica locale,per la gente di quei luoghi rimarrà il panorama e manco un centesimo di guadagno,e se il sud non si sviluppa questa è un'altra evidente testimonianza.

&& S.I. &&

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2 commenti:

Tina ha detto...

Peccato che parlino poco delle pale eoliche che si sono piantate in sardegna tra un nuraghe e l'altro, volevano piantarli anche sulle spiagge, il processo per truffa a Carboni, ha impedito altro scempio.

Buona serata Ivo ;-))

Ivo Serenthà ha detto...

L'aspetto estetico è importante,in certi luoghi devono essere impedite installazioni,ma è sconcertante che i comuni che ospitano pale eoliche e parchi solari non vedano manco un centesimo.

Buona serata a te,Tina