martedì 8 dicembre 2009

L'Italia tra croce e cassoela,di Massimo Gramellini



Ma alcuni di loro vivendo sulle spalle della società,rovinano la cosiddetta reputazione dell'intero popolo Rom


Perché il cardinale, anzi l’imam Tettamanzi non difende il crocifisso ma i rom?, si interroga dal suo autorevole pulpito il Calderoli. Tiro a indovinare: forse perché lo sgombero di un campo alle porte di Milano ha lasciato all’addiaccio, sotto le stelle fredde di dicembre, decine di bambini che frequentavano regolarmente le scuole cittadine, unica soluzione per inserire sul serio il famigerato «straniero» nella nostra società? Forse perché difendere l’umanità inerme, comunque si chiami e qualunque sia il suo colore, equivale a difendere il crocifisso nella sostanza e non solo nella forma?

A differenza del noto teologo leghista, e del suo collega di partito che durante una discussione pubblica, a Genova, ha difeso le ragioni del catechismo a suon di bestemmie, non sono un esperto del ramo.

Però suppongo che se il titolare della ditta scendesse dal crocifisso per fare due passi in Lombardia, andrebbe più d’accordo con Tettamanzi che con Calderoli. Non foss’altro perché il primo cerca di riempire i simboli di contenuti - per esempio il rispetto, per esempio l’amore - mentre il secondo tratta il cristianesimo come il risotto allo zafferano o la cassoeula: elementi di identità sganciati da qualsiasi significato che non sia un tributo doveroso alla tradizione e in qualche caso alla nostalgia.

Molti poveri cristi italiani pensano che, senza stranieri, ci sarebbero case e mestieri migliori per loro. E molti altri, che poveri cristi non sono, ritengono che l’unico modo di sopravvivere all’invasione consista nell’acquattarsi sopra le proprie radici. Forse merita di essere ascoltato anche chi, come Tettamanzi, quelle radici non si limita a proteggerle, ma cerca di protenderle verso l’alto. Immaginando una Milano che, oltre che nella croce, nella Madonnina e nella cassoeula, si identifica nella capacità di dare un tetto e un’istruzione a tutti i bambini.

[ da La stampa ]

Quando un movimento come la Lega ha un discreto successo,evidentemente esiste un diffuso malessere,seppur le responsabilità siano da imputare agli stessi leghisti,soffiare sul fuoco del malessere,risulta troppo facile per ottenere consenso,dice bene il nuovo "compagno" Fini,ad osservare bene il presepe,la società multirazziale era già una realtà un paio di millenni fa.
Purtroppo chi vive con difficoltà il quotidiano,tutto ciò risulta un tantinello difficile da comprendere.

E per dirle tutte,se i Rom risultano particolarmente indesiderati,cosa del tutto condannabile,qualche responsabilità sul loro stile di vita esiste,chiunque di noi è libero di vivere come meglio crede,in modo autonomo senza delinquere però,e da parte nostra non tocca fare d'un filo d'erba tutto un fascio...

&& S.I. &&

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