venerdì 6 marzo 2009

Roma,Califano interprete della festa delle donne,che delirio

Avrebbero potuto invitarlo come collezionista,un vero macho del rapporto,1700 donne consumate... sono un bel traguardo




In via straordinaria,eccolo nelle sue performance,sono targate grande fratello,non avrei mai pensato di pubblicare degli spezzoni della trasmissione senza senso,ma è per inquadrare il personaggio icona della festa delle donne,la scelta oculata romana,effettivamente è cambiato il vento....




Dopo le sue esternazioni anti-femministe di martedì all’Università di Roma Tre, davanti a una platea di studenti di destra, convocata da Azione Universitaria. Promemoria: «Ho avuto 1700 donne». E ancora: «Le donne mi danno del maschilista? Cazzi loro. Io dico che mi hanno sempre amato». Un concerto, comunque, patrocinato dal Comune di Roma. Il tutto nel IX municipio. Quello del parco della Caffarella. Quello dello stupro di San Valentino. Un concerto messo in piedi senza avvertire la presidente di municipio, Susy Fantino, che nello stesso giorno ha organizzato una mobilitazione straordinaria, dalle 11 al tramonto, contro la violenza sulle donne. L’idea è dell’assessore alla Cultura, Umberto Croppi, per omaggiare «un maestro di vita e di poesia». E ha sollevato polemiche e indignazione. «Se il tenore della manifestazione di Villa Lazzaroni sarà quello dell'incontro che il “maestro” ha tenuto ieri con gli studenti di Roma 3, ci domandiamo: è questa la proposta culturale dell'assessore Croppi? Una proposta culturale che fa delle donne oggetti da collezionare?», ha protestato il minisindaco Fantino.

Un coro di no al «Maestro»
Il mini-sindaco Fantino discute anche sui modi in cui la notizia è arrivata nel quartiere: «Ci siamo svegliati con il Municipio tappezzato (e non solo negli spazi dedicati all'affissione) di manifesti. Ancora una volta, il tutto avviene senza rispettare quanto previsto dai regolamenti e le buone pratiche di reciprocità tra amministrazione centrale e amministrazione decentrata». Stupite e sconcertate anche Gemma Azuni e Monica Cirinnà, consigliere comunali rispettivamente di Sinistra Democratica e Pd, che oggi si preparano a entrare in Campidoglio con i cartelli Califano, not in my name. «L’iniziativa, a dir poco inopportuna, snatura il significato forte che ha assunto negli anni questo giorno che dovrebbe ricordare a tutto il mondo gli abusi che le donne hanno subito nel corso dei secoli per riuscire a ottenere maggiori conquiste in fatto di dignità, libertà ed emancipazione», ripetono le consigliere. «Questo evento offende la dignità di tutte le donne».

La contromanifestazione di Action
«In un panorama dove stupri e molestie alle donne sono all'ordine del giorno - si legge in una nota diffusa da Action, il movimento di lotta per la casa -, una scelta “machista” ci appare davvero inopportuna e poco felice, fermo restando l'apprezzamento all'artista». Per opporsi all'iniziativa, sempre domenica 8 marzo, in via Lucio Sestio 10 dalle 11 «un'altra festa “Lucha y siesta” festeggerà un anno di occupazione e di iniziative con una giornata di intrattenimento con musica popolare e giochi per bambini, il tutto organizzato da Action».

[ da L'unità ]


Una giunta di destra non avrebbe potuto far di meglio,nel scegliere il personaggio più adatto nella festa dell'8 marzo,da anni diventata più che altro business e diffusamente sguaiata.

Peccato che la data voglia ricordare le lavoratrici morte arse vive negli States,durante lo sciopero di protesta contro i trattamenti disumani nella loro condizione lavorativa,per punizione furono chiuse dentro la fabbrica e l'inchiesta non accertò se l'incendio fu premeditato,ma vi sono pochi dubbi a riguardo.

La festa dovrebbe essere interpretata come momento di riflessione e di partecipazione gioiosa,intendimenti diffusamente poco praticati.

@@ post inserito da Dalida @@

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