mercoledì 4 marzo 2009

Le invidie mai sopite di Bill Gates,a cura di Massimo Gramellini




I figli dell’uomo più ricco del mondo possono avere qualunque cosa dalla vita, tranne le due più diffuse fra i loro coetanei: l’iPod e l’iPhone. Glieli ha vietati papà con una motivazione inoppugnabile: sono prodotti Apple. E’ stata la moglie di Bill Gates a rivelare l’umana debolezza del signor Microsoft. Uno che ha passato l’esistenza a seppellire l’azienda rivale sotto i numeri del suo fatturato, ma non ha mai smesso di invidiarne la creatività. Il rancore di Gates è così profondo che non diminuisce neppure adesso che dall’alto del suo successo potrebbe permettersi di essere magnanimo. Neppure adesso che il signor Apple, Steve Jobs, è alle prese con una malattia grave.

Forse i figli dell’uomo più ricco del mondo possono avere qualunque cosa dalla vita, tranne due, perché il loro padre ha avuto tutto dalla vita tranne la scintilla artistica che invidia a Jobs. Ma sarebbe sbagliato ridurre la questione a una baruffa fra due fuoriclasse diversamente attrezzati. In realtà l’episodio ci colpisce perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, ha un Gates o un Jobs con cui si confronta ogni giorno per rovinarsi meglio la vita. Alzi la mano chi nel suo ufficio non ha individuato un personaggio, uno solo, che per qualche ragione, spesso incomprensibile agli altri, egli considera il suo antagonista, soffrendo per i suoi successi anche quando non oscurano minimamente i propri. Una sfida che si trasforma in ossessione, quasi sempre all’insaputa del rivale, il quale starà pensando a tutt’altro: al nemico che si è scelto lui. Siamo una razza masochista, ammettiamolo: da Bill in giù.

[ da La stampa - Massimo Gramellini ]



No grazie,non è un problema che non mi riguarda,le ambizioni malsane rovinano l'esistenza,torti penso che ne avremo subiti tutti quanti,rodersi ed entrare nel giro vizioso dell'invidia non è una mia prerogativa,è sufficiente capire a priori del passo che la propria gamba può fare.

Sono tutti problemi di Bill e dei tanti simili,se l'invidia arriva a scalfire l'uomo tra i più appagati del mondo,non oso pensare nel girone dantesco più sotto....

&& S.I. &&

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