mercoledì 11 marzo 2009

Le crisi umanitarie più gravi e dimenticate del pianeta



Alla fine del 2008, lo Zimbabwe ha conosciuto una delle peggiori epidemie di colera degli ultimi anni. La città di Beitlidge, in particolare, è stato uno dei centri più colpiti. Le immagini sono state scattate a Chegutu, ad ovest di Harare



Sfollati in Congo



Oromia, Etiopia




Un operatore di Msf con un profugo a Mogadiscio (Somalia)



Myanmar, Maggio 2008, i danni dopo il ciclone Nargis



Pazienti all’ospedale di Bagh, in Pakistan, allestito da Msf in seguito al violento terremoto che nel 2006 ha devastato l’intera regione



Campo profughi di Kalma, in Darfur

IL SILENZIO DELLA TV - L’analisi fatta dall’Osservatorio di Pavia delle principali edizioni (diurna e serale) dei telegiornali Rai e Mediaset confermano la tendenza riscontrata negli ultimi anni di un calo costante delle notizie sulle crisi umanitarie, che sono passate dal 10% del totale delle notizie nel 2006, all’8% nel 2007 fino al 6% (4901 notizie su un totale di 81360) nel 2008.

A MENO CHE NON CI SIANO ITALIANI - Infine, anche per il 2008 viene confermata la tendenza, da parte dei nostri media, di parlare di contesti di crisi soprattutto laddove riconducibili a eventi e / o personaggi italiani o comunque occidentali. Emblematici in questo senso sono la crisi in Somalia, a cui i Tg hanno dedicato 93 notizie (su 178 totali) che coinvolgevano uno o più nostri connazionali; la malnutrizione infantile, di cui si parla principalmente in occasione di vertici della FAO o del G8; il Sudan, cui si fa riferimento principalmente per iniziative di sensibilizzazione che vedono coinvolti testimonial famosi e per notizie circa l’inchiesta da parte della Corte Penale Internazionale per il presidente del Sudan.

LA CAMPAGNA DI MSF - Di fronte a questo stato di cose l'associazione di Medici senza frontiere, con il patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), ha deciso di lanciare nei prossimi mesi la campagna "Adotta una Crisi Dimenticata” rivolta ai media italiani, alle università e alle scuole di giornalismo. Corriere.it ha dato la sua adesione.

[ da Corsera ]

Quindi se non ci sono italiani coinvolti,le gravissime crisi umanitarie sono dimenticate,è normale che non si possa martellare tutti i giorni su questi drammi,ma neanche disinteressarsi in questo modo.
Siamo talmente intrisi di notizie stupide,frivole,spazi dati a personaggi che non hanno nulla da dire,almeno muovono la bocca scandendo il nulla o giù di lì.

Da stasera e nei prossimi giorni,inizieranno fiumi di dibattiti sulle stragi negli States,ricorrenti per altro,e l'ultima a Stoccarda in Germania,dove la solitudine,le armi e una società intrisa di aggressività e competizione,non possono che scaturire determinati mostri.

Ma dopo un minimo di smarrimento,diffusamente d'interesse peloso per l'audience,lo spettacolo del nulla o giù di lì,dovrà continuare e il disinteresse cronico verso un'umanità disperata,sarà come sempre taciuto,il più possibile chiaramente,potrebbe incutere qualche problemino di coscienza negli acquisti....

&& S.I. &&

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